Politica e Valori



La repubblica,nell'antichità, aveva due grandi collanti: la religiosità, fonte di tutte le certezze, attraverso soprattutto quegli augures che erano i buoni auspici degli Dei nei confronti delle scelte della polis, e i valori – ciò a cui dovevano aspirare le persone dabbene (probri): rem (le sostanze), fides (il credito), honos (gli onori legati al ruolo specialmente politico), gratia (il favore, la “gloria”). Tutto questo assicurava "la dignitas": una tensione verso l’alto coinvolgente, attraverso i mezzi di comunicazione dell’epoca, per la formazione di un’unica comunità che tendeva verso l’alto grazie al ruolo dell’esempio virtuoso.( da: Il Politico.it)

domenica 13 novembre 2011

POLITICA E MERCATO

Soltanto sette giorni fa: un tentativo, da uomo della strada, di dare una spiegazione ai vari fattori all'origine di   quanto sta maturando con la crisi sistemica che  coinvolge l'occidente industrializzato, capitalista, oltre che l'economia globale. Una conferma ,se ce ne fosse bisogno, di quanto siano suscettibili di radicali cambiamenti  e forse anche di dissoluzione , i paradigmi che hanno costituito l'ossatura  epistemologica dei meccanismi economico- sociali e politici dentro i quali si è sviluppata la convivenza . Poi la pausa mentale e l'attenzione, quasi spasmodica,allo tsunami di eventi che in Italia, più che altrove, ha scompigliato la  già problematica situazione che i giochi della politica nostrana non era stata capace di affrontare in maniera concreta e solutiva.
Quella nostrana..., una  classe politica piccola , provinciale e miope; incapace di guardare oltre la siepe del proprio orticello ed incapace di percepire o recepire le istanze dei cittadini  e divenuta ormai corpo estraneo nella realtà sociale.


Questa incapacità ha autodequalificato la politica e la sua possibilità di  creare e gestire una governance degna di un paese democratico e sviluppato , dando origine alla riedizione di una "Unverschamte  Ubervachung" (direbbero i Tedeschi) "vergognosa supervisione permanente"  che detta indirizzo politico , metodi e tempi  nel governo dell'economia nazionale.


Si parla di necessità urgente di abbattimento del debito pubblico  per mezzo di un programma dettato da entità monetarie ed istituzioni sovranazionali , ma ricordo anche che il nostro Paese possiede la 3° maggiore riserva di oro del mondo e cioè 2.451,80 tonnellate. I risparmi degli italiani non ho modo, ne capacità di quantificarli. Il sistema pensionistico è certificato in equilibrio fino al 2050. Infine ,i fondamentali non sono da buttar via.Ma di cosa si sta parlando!
Sul banco deglli imputati il pluridecennale "Debito Sovrano" !!
Sento montare un impulso fortissimo di indignazione se penso a ciò che la "politica" non ha evitato nel passato recente e parlo del 1992 quando Moodys declassò i BOT  e si dovettero sacrificare le riserve valutarie ( ben 48miliadi di $ ); fu svalutata la £ italiana del 30% e si privatizzarono, svendendoli, Enti di Stato come ENI, ENEL,TELECOM. e,"dulcis in fundo", si misero le mani su tutti i conti bancari dei risparmiatori italiani.
Quando i mercati fanno il gioco pesante è la governance del paese ad essere  chiamata alla correità!
Oggi si rischia, con queste ricette neo-liberiste, per risolvere la crisi, di assecondare il processo di smantellamento dello stato sociale e di frammentazione del lavoro  anzicchè evitare il tracollo del monte salari per pilotare una politica sui redditi  che eviti pericolosi avvitamenti deflazionistici.
Non ricordo chi , ebbe a dire che "la legge di mercato" è la cosa più violenta e stupida che si possa immaginare, al pari del debito pubblico che è per sua natura inestinguibile".


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