Politica e Valori



La repubblica,nell'antichità, aveva due grandi collanti: la religiosità, fonte di tutte le certezze, attraverso soprattutto quegli augures che erano i buoni auspici degli Dei nei confronti delle scelte della polis, e i valori – ciò a cui dovevano aspirare le persone dabbene (probri): rem (le sostanze), fides (il credito), honos (gli onori legati al ruolo specialmente politico), gratia (il favore, la “gloria”). Tutto questo assicurava "la dignitas": una tensione verso l’alto coinvolgente, attraverso i mezzi di comunicazione dell’epoca, per la formazione di un’unica comunità che tendeva verso l’alto grazie al ruolo dell’esempio virtuoso.( da: Il Politico.it)

venerdì 18 gennaio 2013

TECNOCRAZIA E POLITICA



                                                                                                                                                                  Dopo la svolta  nelle responsabilità di governo e dei successivi sviluppi, si sono finalmente  definite, nel     loro aspetto politico e sociale, le ambiguità che riguardano gli attori  e quelle che hanno riguardato ,se così    li possiamo definire, i modi del reclutamento e designazione alla alta carica pubblica : quella di governo del Paese, nella fattispecie.

Un mix che richiama la " cooptazione" ( tipica delle forme oligarchiche ) oltre che  la competenza  (tipica di sofocrazia, burocrazia e tecnocrazia ) ma,alla fine,  carente dell'aspetto elettivo ( tipico della democrazia ).

Quello che stiamo vivendo è un  periodo in cui il superamento delle ideologie ( quelle classiche ) del novecento  è un dato di fatto ( anche se qualcuno, per suo interesse ne mantiene vivo il riferimento ) e  la percezione diffusa della politica  come regno della incompetenza., della corruzione, dei particolarismi , vede le masse impreparate e disinteressate nei confronti della "res pubblica".
Tutto ciò sembra delineare un percorso che fa intravedere, nel suo probabile punto di arrivo, l'instaurazione di un vero e proprio  regime, con suoi tratti specifici ed una sua concretezza socio-politica .
Una politicizzazione dei "Decision Maker"  e l'avvio di una sorta di Koinè ,unificante la massa  in nome dell'economia ed ancor più della finanza, con un profilo "generalista" del processo economico  e dell'intero regime di gestione pubblica.

Una  trasformazione,dunque,  da  regime dichiaratamente  tecnocratico ed apparentemente non politico ad un regime  che, nell'indicare  i  criteri ed i mezzi oltre che i fini politicamente determinati nell'azione sociale , chiama  in causa anche opzioni di valori (equità e giustizia), scelte anche di civiltà ( salute e diritti sociali )fino ad oggi protagonisti  in un complesso gioco di relazioni sociali e potestative e  che riconducono  tutte al problema degli interessi particolari di gruppi ,categorie, classi sociali; infine alla visione di un tipo di società da costruire, che sarà molto diverso da quello ritenuto come acquisito nell'orizzonte esistenziale, in quanto individui.

E' di tutta evidenza che, dopo la "temporanea messa in quarantena della "politica",motivata da una emergenza finanziaria sia nazionale che internazionale, si ripresenti ,in tutta la sua virulenza,la pretesa di gestire  la molteplicità di aspetti che riguardano le dinamiche socio politiche.
 Dinamiche da affrontare con gli stessi sistemi della passata stagione,tutte nelle rispettive arene: governativa, parlamentare e quindi partitica e quindi elettorale oltre che culturale e della comunicazione di massa.

In questa ultima articolazione , cioè partitica- elettorale-culturale -comunicazione di massa , trovo l'essenza  subdola del meccanismo psico-esistenziale, induttivo della ricerca della "felicità", che è capace di spingere il "demos" al desiderio di qualcos'altro di cui  era ben poco cosciente ; una ricerca che,con fasi alterne, si sposta da quella "privata"a quella "pubblica" e viceversa,a seconda che  la delusione derivi dalla aleatorietà  delle suggestioni di quella "privata", o dalla incapacità di risposte efficaci di quella "pubblica".

Il demos, quindi ;  con i suoi connotati; oggi, essenzalmente, società di massa.
La sua disponibilità agli stimoli in partenza dai centri di emissione dei "messaggi", e quindi da chi li detiene o li controlla .Questo è un aspetto poco percepibile ma determinante nella competizione in atto.
Il bombardamento ossessivo con una sequela di informazioni, tali da ridurre ulteriormente la memoria storica già così tenue nella nostra società e, nonostante l'apparente neutralità delle informazioni o fatti-notizia, l'effetto di "malnutrizione informativa" e le offensive mediatiche rivolte alla denigrazione degli avversari, sono proprio finalizzate a produrre  i loro risultati in termini di consenso.
In questo contesto , credo rimarrà poco o nulla alla opportunità di giudizio di realtà per la "massa" che sarà chiamata a dare la sua "risposta"nell'urna elettorale.