Analisi filosofiche e sociologiche sulla modernità compiute nel passato (Tocqueville) prefigurarono l'aspetto negativo delle tendenze che avrebbero costituito una non percepibile minaccia alla libertà nelle società democratiche che la modernità andava definendo ; premonizioni che si vanno appalesando, specie a chi si pone certe domande riferibili alle società democratiche di massa ed al loro conformismo, sia pur in un contesto definito "liberale".
"Vedo chiaramente nell'eguaglianza due tendenze: una che porta la mente umana verso nuove conquiste e l'altra che la ridurrebbe volentieri a non pensare più.
Se in luogo di tutte le varie potenze che impedirono o ritardarono lo slancio della ragione umana, i popoli
democratici sostituissero il potere assoluto della maggioranza, il male non avrebbe fatto che cambiare carattere.
Gli uomini non avrebbero solo scoperto, cosa invece difficile, un nuovo aspetto della servitù...Per me,quando sento la mano del potere appesantirsi sulla mia fronte, poco importa di sapere chi mi opprime, e non sono maggiormente disposto a infilare la testa sotto il giogo solo perchè un milione di braccia me lo porge."
( Tocqueville )
Nelle società dove vige il principio della maggioranza, investita dal popolo all'esercizio del diritto ad esercitare il potere di governo, può accadere che possa configurarsi il rischio di una "dittatura della maggioranza" (espressione molto ricorrente di questi tempi); lo strumento può essere la capacità forte di pressione interna che riesce ad addomesticare gli spiriti, senza che essi se ne rendano conto, avvolgendo e plasmando le coscienze in modo utile alla gestione del potere.
Il sistema politico nelle società avanzate industriali ha acquisito una forte capacità di eleborare informazioni oltre che una sostanziale indifferenza nei confronti degli altri sottosistemi sociali,da non prevedere più il consenso, intendendo per tale una adesione consapevole e motivata.
Se si esamina la funzione elettiva che istituzionalizza la forma di governo ed il suo indirizzo politico, ci si rende conto che essa è ormai lontana dalle pretese dell'ideologia liberal-democratica, sia pur nella versione moderna del neoliberalismo.Certamente essa non significa una affermazione della volontà popolare o che determini una scelta e designazione alle cariche politiche dei migliori.Realizza soltanto una astrazione ed individualizzazione del ruolo elettorale senza alcun collegamento con gli altri ambiti della vita sociale.
Si realizza così un meccanismo auto-obbligante ed autoreferenziante che fa si che chi amministra possa avere la supponenza del sostegno politico alle proprie decisioni, vincolanti, anche se da una posizione di indipendenza nei confronti degli interessi specifici dell'elettorato.
Tale supponenza consente di escludere dal processo politico i rappresentanti degli interessi confliggenti , l'assorbimento delle proteste di componenti sociali attraverso la amalgamazione di interessi non antagonistici ed una marginalizzazione del dissenso.
In conclusione, può progredire una società nella quale il punto di vista e gli orizzonti di senso di una maggioranza politica si trasformano in verità inconfutabile e le scelte conseguenziali tengono conto della forza del numero e non del merito ?
Sempre di più le moderne democrazie sembrano non sopportare il dissenso e mirano all'unanimismo ed al compromesso, interferendo nelle vite individuali, decidendo in ogni ambito ciò che è "eticamente" giusto e ciò che è immorale.
Trasformazioni in atto nella Società e come la Politica,con le sue azioni,le influenza.
Politica e Valori

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