Si è detto che la crisi della Politica è anche crisi di Valori , di capacità di mediazione e di governo delle istanze che provengono dalla società oltre quella di definizione degli orizzonti di senso come cornice necessaria ad un ordinato e più giusto sviluppo sociale.
Alla luce delle attuali esperienze cognitive possiamo dire in che misura e quanto profondamente l'immaginario individuale venga aggredito e deformato da dissimulazioni ed informazioni spesso manipolate ed assorbite quotidianamente ?
Sappiamo che, per millenni, l'uomo ha fondato la sua esistenza, governata da due piani cronologi : dietro di se un passato; una specie di contenitore da cui attingere per costruire la sua esperienza sociale e la sua identità : davanti a se il futuro ; un contenitore vuoto, da colmare con le speranze, i sogni , le istanze di cambiamento e di progresso.
Il passato ed il futuro, per effetto della colonizzazione mediatica delle menti,sono divenuti irrilevanti comparse nel presente; un presente molto vago, addiruttura liquido e sempre meno propenso ad accogliere tra gli orizzonti di senso le mete da raggiungere.
Le società contemporanee stanno sperimentando le conseguenze dello scontro tra le grandi utopie riformiste del XIX° secolo e la storia del XX° secolo caratterizzata ,quest'ultima, da grandi conflitti e da ideologie che hanno visto protagoniste di una grande narrazione storica e sociale le masse e le elite.
L'uomo contemporaneo si trova, quindi, nella posizione contraddittoria che distingue il periodo della fine delle grandi narrazioni ed il prevalere delle teorie sulla definitiva affermazione di un nuovo sistema : quello liberale e del libero mercato.
Una diversa, se pur articolata, visione del mondo viene così generata : nulla è da interpretare ed è conseguenziale farsi trascinare; di contro tutto si è definito o sta per compiersi; vivere, quindi, in un presente perpetuo, sostenuto dalle immagini e dai messaggi trasmessi dai Media ed un nuovo sentire pervaso dal consumismo e dalla sensazione che il tempo si è fermato e non influisca più sul nostro divenire.
Ecco ! forse è questo il nuovo paradigma : La contemporaneità virtuale.
La contemporaneità reale è ben diversa.
Il mondo occidentale, dai tempi di A.Smith progetta lo sviluppo del Mercato, nel quale la crescita all'infinito è, di per se, un fine al di la dei bisogni reali.
La rivoluzione industriale e l'era del petrolio, come principale fonte energetica, hanno dato il colpo di grazia all'universo contadino, legato alla terra , ed a quello artigianale, vere fonti di individualità sociale e produttiva.
- Il Marketing
- I Mas Media
- Il consumismo
Le tre nuove verità, uniche e globali.
Il marketing tenta di mascherare le continue crisi di sovrapproduzione e sottoconsumo, inevitabili in un mondo globalizzato ed in un mercato unico e finito, incompatibile, dunque, con una crescita illimitata.
La pubblicità droga la domanda e rende assuefatti al consumo, convincendo agli acquisti in modo compulsivo di ciò di cui non si ha effettivo bisogno e generando una obsolescenza programmata ( con il sistema usa e getta ) che depaupera le disponibiltà di risorse e produce di contro una enormità di rifiuti.
Ultimamente è stato sviluppato il meccanismo del credito senza limiti, come spinta ai consumi, creando situazioni di indebitamento, spesso insostenibili.
Parliamo, nello specifico, della attuale crisi finanziaria internazionale scatenata dai sub prime americani e dagli istituti finanziari, un potere sempre più impersonale ed incontrollabile.
Il paradosso è che, a fronte di una necessità di determinazione di un cambiamento, le forze politiche e così pure i pensieri politici ,che dovrebbero realizzare tali cambiamenti, sono scomparsi dall'orizzonte politico.
Trasformazioni in atto nella Società e come la Politica,con le sue azioni,le influenza.
Politica e Valori

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