Per noi cittadini di un continente dalla storia plurisecolare credo non sia semplice dare una precisa connotazione a questa espressione, sia essa riferita all'aspetto valoriale, perchè di valori certamente si tratta, quanto all'aspetto materiale delle condizioni sociali.
Eppure è proprio dal nostro continente che migrò il seme dal quale sarebbe nata poi la pianta dai molteplici rami : la speranza, la determinazione, la libertà individuale,l'intrapendenza operosa e nel contempo il sacrificio e solidarietà .
Germoglio e frutto maturato di una democrazia.
La lunga narrazione di quel sogno parla di un idem sentire che teorizza ed aspira al raggiungimento del benessere, della felicità; quella che viene enfatizzata come diritto e garanzia costituzionale.
Non si può però, non vedere in tutto questo una grande contraddizione ; quella che proclama questo diritto garantito ma che non tiene in nessuna considerazione la natura degli uomini che,come individui facenti parte di un qualsivoglia gruppo sociale, non nascono tutti eguali per potenziali capacità.Non tutti, quindi, malgrado le aspirazioni,la operosità e la libertà individuale , riescono a coniugare ad esse quel tipo di determinazione necessaria al superamento degli ostacoli che si possono frapporre, nessuno escluso, pur di giungere alla affermazione di se ed al successo.
Da questo discende una composizione stratificata della società nella quale parte di essa, quella che per vari motivi non riesce ad andare oltre i propri limiti, diventa oggetto di una connotazione,quasi parassitaria, nei confronti di quella parte che, avendone le doti e grazie al contesto, è riuscita a realizzare le proprie aspirazioni ed anche oltre e che considera la solidarietà un freno dannoso alla crescita economica.
Mi piace riportare una considerazione che rispecchia il pensiero intimo che caratterizza una parte della società americana, e non solo. Lo riporto come un epitaffio :
Attenti agli uomini comuni, alle donne comuni, attenti al loro amore, il loro è un amore comune, che mira alla mediocrità. ( Bukowski )
E' anche vero che il sogno americano rivela alla sua base una ideologia, quella capitalista che assegna alla responsabilità di ciascun individuo l'onere del raggiungimento del suo benessere economico e dunque del suo successo sociale o del suo fallimento,da esibire o subire ,ma in solitudine kopperiana.
E' questo il dogma della predestinazione insito nella tradizione calvinista e protestante in genere che attribuisce all'individuo , attraverso il suo operare in assoluta liberta' nell'agire, il dovere di raggiungere il suo benessere materiale e conseguentemente il benessere della nazione in senso capitalistico.
Non più l'operosità ed il profitto quali mezzi per il benessere ma quale fine quasi in senso religioso per la accumulazione capitalistica. Non più un valore ma una ideologia.
Una ideologia che supporta un sogno al di la della pretesa di un diritto alla felicità di cui tuti sono destinatari e che si deve realizzare attraverso il libero mercato e dove il merito dell'intrapresa non può essere frenato da pesi sociali che ostacolano la dinamica di uno sviluppo economico sempre crescente.
Da quì la necessità di polarizzare la distribuzione del reddito tra capaci ed incapaci, tra i creatori di riccheza e coloro che tali non sono.
La più grande democrazia occidentale con le più grandi diseguaglianze!
Il sei di novembre gli elettori americani, o quanti,specie giovani, riusciranno a superare le mille diffcoltà che vengono artificiosamente e pretestuosamente frapposte alla possibilità di registrarsi e quindi esprimere il proprio consenso, saranno chiamati a scegliere se continuare il percorso che l'attuale leadership sta faticosamente pilotando malgrado gli ostruzionismi ed i veti di un congresso ostile, dominato dagli avversari, che sono poi gli artefici della crisi gravissima che ha scosso l'economia americana e non solo.
I cittadini americani danno l'impressione di non avere una memoria ferrea e lucida se non riescono a mantenere vivo il ricordo dell'avventurismo guerriero in nome di una democrazia da esportare ed avente come ispiratrici le lobbies degli armamenti e petrolifere. Molti piangono i loro morti sull'altare del profitto dei pochi che pretendono di riprendere a guidare una grande nazione asservita ai loro interessi.
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