Gli antichi Greci parlavano di èthos (latino
èthica) per indicare quella che oggi viene considerata la
parte della filosofia che studia i problemi e i valori connessi
all'agire umano, distinguendo tra il bene ed il male e, quindi, tra
i comportamenti ritenuti moralmente corretti e quelli considerati
invece sbagliati.
E' un concetto basilare riferito ad un tema così antico in
quanto strettamente legato ai comportamenti dell'uomo. Ma se ci si dovesse imbarcare sull'astronave che porta sul pianeta della
filosofia, si rischierebbe di entrare in un mondo di teorie
particolarmente complesse, di dover percorrere un lungo e difficile
cammino, fino ai Dialoghi di Platone e, tramite questi, al
pensiero di Socrate, considerato il padre fondatore dell'etica.
Parlare di "maieutica socratica", o delle riflessioni di Platone
(per fare il bene è necessario conoscerlo ricorrendo al
dialogos, indispensabile per avere chiara l'idea suprema
di Bene), o anche dell'Etica Nicomachea di Aristotele (che
distingueva le virtù intellettuali, proprie dei filosofi, da quelle
morali, dei cittadini), renderebbe l'analisi ardua e non
facilmente comprensibile.
Lasciando il pianeta della filosofia ed impegnando il pensiero su una valutazione degli accadimenti attuali
la prima domanda che si è costretti a porsi è la seguente : Quale ruolo giocano i valori sul piano istituzionale e normativo e quanto è presente nelle istituzioni quel particolare valore che si chiama Etica; nel caso specifico l'Etica Pubblica.
La risposta è, a dir poco, deludente!
Non è questione di morale personale quella di provare una forte indignazione di fronte al desolante panorama nazionale cui assiste in maniera sempre meno tollerante l'opinione pubblica.
La cesura causata da " Mani Pulite" quando la Magistratura fu costretta ad un ruolo di supplenza tutoria per riportare la vita pubblica entro dei binari più consoni al ruolo, aveva fatto ritenere che il punto più basso in cui essa era precipitata fosse stato arginato e si fosse ripristinato un percorso diverso, coinvolgente tutti gli ambiti pubblici assieme al contesto generale.
Si era ritenuto anche conseguenzialmente possibile un ripristino dell'esercizio delle responsabilità che recuperasse le finalità ad esse connesse. Tra queste la garanzia del bene supremo, quale maggiore inquilino nella casa della "politica",in quanto legislatrice, con il suo profilo direttivo ed architettonico al livello più alto, cui sono subordinate le regole, l'economia. ; in definitiva posta al governo del fare ciò che è giusto fare e non fare ciò che giusto non è. Tutto questo per il benessere dell'individuo sia come singolarità che come popolo ed ancor più come nazione(riprendendo il concetto Aristotelico di politica).
Così non è stato.
...E la legge morale dentro di me. Queste le due cose che,
secondo il filosofo tedesco Emmanuel Kant, erano veramente degne di
ammirazione. Un tema alquanto complesso, quello dell'etica, che
nemmeno il pensatore di Königsberg, con il suo imperativo
categorico - "Agisci in modo che la massima della tua azione possa
valere come legge universale" - è riuscito a sviscerare fino in
fondo.
Ci sono situazioni che coinvolgono l'etica pubblica che possono essere "alte" e complesse ma che fatalmente nascono dall'interiorità dell'uomo e pertanto influenzate o determinate dallo spessore di quella interiorità che
è capace di dettare le sue regole che giustifichino il nuovo "giusto" ed i comportamenti conseguenziali.
Ciò che si manifesta ormai da lungo tempo nella vita pubblica e privata deve essere attribuito all'antropologia di un intero paese ?
Occorreva il governo dei "tecnici" ed il lavoro della Magistratura per prendere coscienza di quanto avveniva in maniera così eclatante e diffusa?
La reprimenda della Ministra Severino riferita al " lucrare sul denaro pubblico, mentre ai cittadini vengono chiesti sacrifici di una gravità inaudita" mette in evidenza, se ce ne fosse bisogno, la necessità di un cambiamento radicale in coloro che scelgono di fare politica e ritornare a considerare che quella è una scelta di servizio e non una scelta di potere e di arricchimento personale.
Non passa giorno che i media informino di un nuovo caso riguardante il cattivo uso di posizioni di responsabilità pubblica , di appropriazioni indebite , di concussioni e quant'altro.
Perchè da decenni non è possibile uscire dalle emergenze che coinvolgono la morale e l'etica pubblica ?
I partiti ,convitati di pietra ,sono scandalizzati e gridano al tradimento ! ma come possono chiamarsi fuori quando i "reprobi" ne sono parte integrante e sono supportati da regole che facilitano i loro comportamenti.
In vista delle elezioni sono impegnati nel solito teatrino propagandistico delle buone intenzioni ed attenzione verso i nodi da sciogliere e fino ad oggi mai risolti.
Rifiutano di convenire che il nuovo non è tale se nasce dalla rielaborazione manipolata del vecchio e che non è più accettabile.
Trasformazioni in atto nella Società e come la Politica,con le sue azioni,le influenza.
Politica e Valori

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