IL PATTO COSTITUZIONALE
La politica
, in determinate fasi storiche, si muove velocemente e ,
presentando
contemporaneamente il volto decisionista ma moderato,
induce le masse elettrici ad optare per il
"nuovo" anche se inteso
in maniera
confusa.
E'straordinario come le costruzioni politiche sembrano svilupparsi, nelle
loro fasi, secondo un continuum storico di interventi demolitori di paradigmi
consolidati
nel tempo e, sull'onda di una grande e prolungata crisi economica,
riproporre ed aprire una fase liberale o addirittura liberista incentrata
sulla demolizione
delle ultime vestigia dello Stato Sociale e volta ,nei sui fini
ultimi ,a
guadagnarsi la gratitudine del mondo della finanza e delle banche.
Altro incisivo
e stravolgente intervento nel campo della scuola, promuovendo
una riforma
destinata anch'essa, nella sostanza, a definire un profilo quasi
privatistico
nel settore pubblico dell'istruzione, snaturandone il fine sociale.
L'ultima
novità riguarderà, probabilmente, la rappresentanza sindacale e la
sua
funzionalità secondo i dettami costituzionali di qualsiasi democrazia.
Le
dichiarazioni di intenti ed i programmi in divenire si caratterizzano per
una sorta di
discrasia tra i postulati “ideologici” (
anche se si afferma che
ormai siamo
entrati in una fase post ideologica della politica) e la conseguente
tecnica normativa.
Tutto questo
,in particolare, rispetto al passato social cristiano ed al modello
politico che ha improntato a se lo Stato repubblicano che sulla resistenza al
fascismo fece
l’elemento ideologico della sua legittimazione.
Si potrebbe
obiettare che l’ideologia del diritto costituzionale è l’innovazione,
ma occorre
ribadire che la realizzazione pratica di essa avviene attraverso la
continuità.
E’ anche vero che innovazione e continuità mettono fuori gioco lo
“status quo”
e sono portatrici di cambiamento.
Il
cambiamento, però, non può non tener conto dei valori dominanti espressi
dalle forze
politiche a mezzo dei loro rappresentanti nella Assemblea Costituente
eletta il 2
giugno 1946 e secondo le scelte referendarie
in relazione alla forma
di Stato
contestuali alle elezioni.
Quella fu la legittimazione di una
ideologia liberal- democratica con una forte
componente socialista quale faro per una Democrazia solidaristica proiettata
nel futuro.
Ora, la Costituzione
nelle democrazie mature è come un patto solenne; una fonte
di valori ,
al di sopra di formule politiche destinate nel tempo a governare su
interessi configgenti
; ne consegue che un “indirizzo politico”
che coinvolge il
sistema partitico e la società civile non può
violarla tentando di renderla soltanto
una “sovrastruttura
del politico”.
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