Politica e Valori



La repubblica,nell'antichità, aveva due grandi collanti: la religiosità, fonte di tutte le certezze, attraverso soprattutto quegli augures che erano i buoni auspici degli Dei nei confronti delle scelte della polis, e i valori – ciò a cui dovevano aspirare le persone dabbene (probri): rem (le sostanze), fides (il credito), honos (gli onori legati al ruolo specialmente politico), gratia (il favore, la “gloria”). Tutto questo assicurava "la dignitas": una tensione verso l’alto coinvolgente, attraverso i mezzi di comunicazione dell’epoca, per la formazione di un’unica comunità che tendeva verso l’alto grazie al ruolo dell’esempio virtuoso.( da: Il Politico.it)

lunedì 7 agosto 2017


IL PATTO COSTITUZIONALE



La politica , in determinate fasi storiche, si muove velocemente e ,
presentando contemporaneamente il volto decisionista ma moderato,
induce  le masse elettrici ad optare per il "nuovo" anche se inteso
in maniera confusa.
E'straordinario come le costruzioni politiche sembrano svilupparsi, nelle
loro fasi, secondo un continuum storico di interventi demolitori di paradigmi
consolidati nel tempo e, sull'onda di una grande e prolungata crisi economica,
riproporre ed aprire  una fase liberale o addirittura  liberista  incentrata
sulla demolizione delle ultime vestigia dello Stato Sociale e volta ,nei sui fini
ultimi ,a guadagnarsi la gratitudine del mondo della finanza e delle banche.
Altro incisivo e stravolgente intervento nel campo della scuola, promuovendo
una riforma destinata anch'essa, nella sostanza, a definire un profilo quasi
privatistico nel settore pubblico dell'istruzione, snaturandone il fine sociale.
L'ultima novità riguarderà, probabilmente, la rappresentanza sindacale e la
sua funzionalità secondo i dettami costituzionali  di qualsiasi democrazia.
Le dichiarazioni di intenti ed i programmi in divenire si caratterizzano per
una sorta di discrasia  tra i postulati “ideologici” ( anche se si afferma che
ormai siamo entrati in una fase post ideologica della politica) e la conseguente
tecnica  normativa.
Tutto questo ,in particolare, rispetto al passato social cristiano ed al modello
politico che  ha improntato a se lo Stato repubblicano che sulla resistenza al
fascismo fece l’elemento ideologico della sua legittimazione.
Si potrebbe obiettare che l’ideologia del diritto costituzionale è l’innovazione,
ma occorre ribadire che la realizzazione pratica di essa avviene attraverso la
continuità. E’ anche vero che innovazione e continuità mettono fuori gioco lo
“status quo” e sono portatrici di cambiamento.
Il cambiamento, però, non può non tener conto dei valori dominanti espressi
dalle forze politiche a mezzo dei loro rappresentanti nella Assemblea Costituente
eletta il 2 giugno 1946 e secondo le scelte referendarie  in relazione alla forma
di Stato contestuali alle elezioni.
Quella fu la legittimazione di una ideologia liberal- democratica con una forte 
componente socialista quale faro per una Democrazia solidaristica proiettata
nel futuro.
Ora, la Costituzione nelle democrazie mature è come un patto solenne; una fonte
di valori , al di sopra di formule politiche destinate nel tempo a governare  su
interessi configgenti ; ne consegue che un “indirizzo politico”  che coinvolge il
sistema partitico e la società civile non può violarla tentando di renderla soltanto
una “sovrastruttura del politico”.





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